Proiezione e discussione del documentario Ibi (Italia 2017), di Andrea Segre
Per la prima volta in Europa un film interamente basato sull’auto-narrazione diretta e spontanea di una donna migrante, che racconta sé stessa e la sua Europa. Nata nel Benin nel 1960, Ibitocho Sehounbiatou – per tutti Ibi – prende una difficile decisione nel 2000: abbandonare i tre figli in Africa per garantire loro un futuro migliore. Schiacciata dalle difficoltà economiche, non ha altra
scelta che affidare i bambini a sua madre e impegnarsi a trasportare della droga dalla Nigeria all’Italia. Viene arrestata a Napoli, dove sconta una pena di tre anni e dopo la quale si stabilisce nel quartiere più africano d’Europa, Castel Volturno. Per oltre quindici anni, Ibi lotta per il diritto di vivere in Italia, racconta la sua travagliata storia attraverso i filmati e le fotografie che servono a restituirle dignità oltre che speranza. Un coinvolgente e toccante video collage che ricorda una donna spezzata, scomparsa prima di riuscire a tornare dalla sua famiglia d’origine.