La traiettoria neoliberista dei capitalismi europei
La traiettoria dei capitalismi avanzati è caratterizzata da una direzione comune e da peculiarità nazionali. La traiettoria comune è la crisi del modello di crescita fordista “tirata dai salari” che aveva caratterizzato il trentennio glorioso (1945-1974). Le peculiarità nazionali risiedono nelle diverse risposte alla crisi e nella ricerca (talvolta infruttuosa) di motori alternativi della crescita. Il capitalismo fordista, declinato in diverse varianti, era essenzialmente un modello di capitalismo regolato su base nazionale. Le istituzioni delle relazioni industriali giocavano un ruolo chiave di regolazione consentendo ai guadagni di produttività di trasferirsi ai salari reali, e alla domanda aggregata di espandersi in parallelo con il potenziale produttivo dell’economia. L’incapacità del modello fordista di adattarsi alla liberalizzazione dei movimenti di capitali e merci e di risolvere il problema endemico dell’inflazione ha contribuito ad una trasformazione profonda nei rapporti di forza tra le classi, e creato dappertutto condizioni favorevoli allo smantellamento delle istituzioni del capitalismo fordista. Questo da un lato ha minato alle fondamenta il modello di crescita tirato dai salari, dall’altro ha creato le condizioni per l’emersione di modelli di crescita alternativi – per es. tirati dalle esportazioni o dal debito – caratterizzati tutti, nella loro diversità, da instabilità strutturale e tendenza alla stagnazione, aumento delle diseguaglianze, e da mercati del lavoro molto più vicini alla regolazione competitiva che in passato.