Università di Bergamo

Le premesse strutturali alla nascita dell’Università di Bergamo risalgono al 1961, quando nel centro storico della città viene istituita la Scuola superiore di giornalismo e mezzi audiovisivi (diretta dal prof. Mario Apollonio), che nel 1968 porterà alla creazione del Libero istituto universitario di Lingue e letterature straniere. Nasce così l’Università di Bergamo, che fin dalle sue origini si caratterizza per un profondo legame con il territorio e le sue istituzioni, le quali affidano al nuovo Ateneo il compito strategico di esprimere le potenzialità culturali ed economico-sociali del panorama bergamasco, rivitalizzando di conseguenza l’intero contesto cittadino. Nel tempo sono state ampliate e potenziate le proposte dell’area umanistica, economica, giuridica e ingegneristica.

Attualmente sono attivi 7 Dipartimenti (Giurisprudenza; Ingegneria e scienze applicate; Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione; Lettere, Filosofia, Comunicazione; Lingue, letterature e culture straniere; Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi; Scienze umane e sociali)

Il Dipartimento di Scienze umane e sociali riconosce nella complessità della persona e dei suoi legami sociali, psicologici ed educativi l’obiettivo della proprie ricerche scientifiche e della propria filosofia didattica e formativa. Per esplorare queste dimensioni, il Dipartimento di Scienze umane e sociali attinge ad aree disciplinari di ricerca costituite della pedagogia, sociologia, psicologia, antropologia, filosofia e delle scienze informatiche e multimediali. I risultati scientifici di questo impegno caratterizzato da una didattica personalizzata e interdisciplinare sono sempre più riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Il Dipartimento di Scienze umane e sociali, grazie alla sua attività di ricerca, organizza e coordina un’offerta di piani di studio stimolanti e innovativi per qualificare la formazione necessaria a esercitare le professioni educative, sociali e psicologiche in una realtà globalizzata e interculturale, nella quale mutano gli equilibri generazionali, svolgono un ruolo strategico le tecnologie della comunicazione e si richiede un rilevante sforzo di innovazione ai tradizionali modi di agire delle istituzioni assistenziali, sanitarie, scolastiche, produttive, della cooperazione, dei servizi sociali e consulenziali.

 

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